lunedì 31 agosto 2009

giorgio canali & rossofuoco - nostra signora della dinamite

La mia estate è arrivata alla fine dei suoi giorni e io non mi sono neanche accorta che stava male.
L'ho capito così, all'indietro su un treno che mi riportava alla realtà dopo un fine settimana sospeso dalla mia vita. L'ho capito sul "dolore dolce"* che si sprigiona dalla schitarrata finale dell'ultimo disco di Canali. Così come ho capito che le canzoni di questo album, con la loro falsa allegria fatta di ritmi di rabbia e tristezza, sono il riassunto completo di questi mesi troppo caldi e a volte troppo sereni per essere veri.
Se fossi stata più attenta avrei potuto scorgerlo nei segnali mai veramente nascosti che hanno puntellato i momenti da album dei ricordi...
... Dal silenzio che il testo di "Tutti gli uomini" - generalmente vero per non potersi riconoscere - ha fatto scendere su una serata assurda, impregnata di amicizia, discorsi seri e lacrime di esagerata felicità, quelle che ti escono dagli occhi perché non ci credi che si può stare davvero così bene...
... Dall'incanto che investe e cancella tutto il mondo attorno, in un'atmosfera galleggiante di due generazioni di chitarre distorte e voci urlate su un palco al Magnolia, con tutte le cose belle che legano quel posto al mio sorriso...
... Ma anche dalla fastidiosa sensazione che mi prende su "E chissà quando guarirà questo cuore anoressico, condannato per l’eternità a girare in tondo, in tondo, intondo, in tondo...", che impedisce alla bocca di cantare na na na na, sulla canzone apparentemente più "estiva" dell'album...
... E dalle gocce di una ferita mai chiusa che tagliano le guance quando sei persa nell'abbraccio di qualcuno che è disposto a proteggerti, anche se oggi, solo per oggi...

E allora mi prendo il rassegnato sconforto di Lezioni di poesia, con il suo "Trafitto da un raggio di luna al centro di questo mio universo personale. Nemmeno qui riesco a non pensare a te...". E lo metto via, perché anche se provo a ignorarlo, farà sempre parte di me.

Ma dedico anche al mondo là fuori quest'ultima, polemica, citazione... Che di cose da cancellare dall'estate ci sono sempre. Anche se ci si rassegna alla demoralizzante sensazione di essere dalla parte sbagliata...

"Cantano. E che ci sarà mai da cantare. Sarà che le canzoni di merda sono così facili da imparare".


* espressione rubata a Vasco Brondi

venerdì 14 agosto 2009

fanfarlo - reservoir

Capita a volte: uno si compra qualcosa prima di partire e quando rientra sudato e appiccicoso, trascinando una valigia servita per troppo poco tempo e se lo vede lì, prova l'emozione di un regalo ricevuto. Quel piccolo allargamento del cuore che si verifica quando qualcuno si prende cura di te e allora stai bene. Anche se sei tu stesso che lo fai. Ed è già tanto così...
E allora me lo ascolto per bene nel vecchio lettore cd portatile, che da quanto ci sono affezionata la musica esce ancora più bella e calda. Mi ricopro della patina malinconica che hanno queste canzoni "alla Arcade Fire" e mi sembra di essere in piena atmosfera nordica, anche se fuori ci sono 30 gradi e non mi è del tutto chiaro se questi tipi siano svedesi o inglesi.
Potrei quasi piangere sulla lamentosa melodia della tastiera a fiato (?!) di Luna o il crescendo di Fire Escape, sul piano di If it is Growning e il ritmo incalzante di Harold T. Wilkins, etc. Ma la voce di Simon Balthazar, la tromba strascicata, i violini saltellanti, mi trasmettono un senso di tranquillità e completezza che galleggio qui in questi suoni gonfi e pieni e ci credo davvero nella perfezione dell'istante.
Non sono esperta: non ce le ho le parole giuste per spiegare questa musica. Ma quando metti su un disco e lo lasci andare, perché non c'è una canzone da saltare o un suono che ti infastidisce. Quando finisce e ti sembra di essere tornato da un viaggio, le parole giuste davvero non esistono. Che tutto suonerebbe banale mentre qui c'è solo da ascoltare. E guardare.

PS: Questo cd è autoprodotto e autodistribuito. Giusto per ricordarci che nell'industria musicale c'è qualcosa di incomprensibile e spaventosamente sbagliato. Giusto per darti la sensazione di aver fatto qualcosa di buono a comprarlo...

sabato 8 agosto 2009

the rural alberta advantage - hometowns

Lo ammetto: ci sono momenti della mia vita in cui mi lascio influenzare troppo da alcune persone, Che quello che mi dicono assume un'importanza irrazionale tale da capovolgere il mio primo (e quasi sempre insindacabile) giudizio.
E allora la stessa chitarra e voce urlata che mi avevano fatto abbassare il volume dello stereo infastidita un paio di settimane fa, ora sono ufficialmente la colonna sonora di questo inizio agosto.
Perché per capire cosa ci fosse di bello ho ascoltato questo disco talmente tanto che ora ci ha appiccicati sopra i ricordi. E io ce l'ho impresso nella mente al punto da riuscire a trovare un ritornello da canticchiare in queste canzoni lontane anni luce dal tormentone estivo. Riesco a dare anche un senso alla voce femminile che fa il controcanto, cosa che nel 99% dei casi trovo sufficientemente irritante.
Ok. Detto così mi rendo conto di non dare giusto onore all'opera. Allora proviamo a metterci dei residui di master e affermare che il costo di attivazione sostenuto per arrivare ad apprezzare questo cd è stata una delle cose (in termini di tempo ed energie) meglio spese dell'ultimo periodo.
Forse più delle notti insonni a cui ha fatto da colonna sonora.
O forse no...

martedì 4 agosto 2009

laura sandi - biscotti al malto fiore per un mondo migliore

Regola numero uno: non si sceglie un libro dal titolo. E neanche dalla copertina. Ma se la somma dei due fattori dà questo risultato, forse un'eccezione alla regola si può anche fare.
Intestazione (falsamente?) stucchevole sull'immagine di una ragazzina diafana con occhialoni da "alternativa"... Esattamente quella che avrei voluto essere io se solo alla sua età avessi avuto una vaga idea di cosa significasse.
Perché Leda (la protagonista) guarda il mondo con l'ostinazione dell'innocenza di una bambina ma insieme la disillusa consapevolezza dell'adulta che sta diventando. Cosa che se davvero si potesse ragionare come lei alla sua età, sai quante cose sarebbero diverse nella (mia) vita...
Forse è assurdo credere che si possa essere così cinici e lucidi a sei anni. O forse ad essere davvero "diversi" si sviluppano dei poteri che ti fanno capire cose del mondo assolutamente insospettabili per il resto degli esseri che vi appartengono. Un'autodifesa per poter continuare a vivere nel tuo universo protetto e sperare che quello in cui dovrai entrare non sia poi così cattivo come promette di essere.
Non sarebbe bello se funzionasse davvero in questo modo? Se si affrontassero anche le cose più tragiche con la disarmante onestà di chi non capisce bene di cosa si tratta e ne tira fuori - in modo egoistico e allo stesso tempo stupendo - il lato puro del semplice accadere delle cose?

"... Quando dico noia non intendo dire ozio, come fanno tutti confondendo, e neppure un'attitudine o una condizione che le persone sane devono saper accettare, come sostengono alcuni psichiatri. Intendo la noia vera, senza sfumature. Quella di cui si può disporre in una forma soltanto. Mortale. E anche qui, non mortale come la morte definitiva, solenne e purificatrice, doverosa, ultima. Mortale come la morte di chi continua a vivere. La mia mente, non riuscendo ad esercitarsi, era paralizzata, e quindi morta, dentro qualcosa che fuori continuava a vivere."

PS: Non so niente della scrittrice, se non che ha la capacità di usare poche, semplici parole sbagliate per descrivere esattamente lo spirito delle cose e quelle sensazioni che neanche il discorso più pomposo riesce a spiegare.
... E che - almeno a quanto riportato nella quarta di copertina - mi ha rubato la biografia che vorrei!

domenica 2 agosto 2009

neutral milk hotel - the aeroplane over the sea

Sono nuovamente disoccupata da 48 ore. Conto sull'accoglienza degli amici per farmi uno straccio di vacanza.
Ma quando ho in testa un cd non posso fare a meno di comprarlo.
Lo cerco quasi per caso, che è un disco del '98 e le possibilità sono due: o lo trovo a pochissimo, che qualcuno se ne vuole liberare, oppure a un costo troppo alto perchè ormai fa parte del collezionismo. Sbaglio su tutti i fronti... Prezzo onesto: 9,25£ e mi arriva a casa... Schiaccio "buy now!" quasi senza accorgermene.
E pensare che esattamente un anno fa non aveva passato la mia personale selezione acquisto. Ne avevo salvato solo "the king of carrot flowers - part 1", che con la sua atmosfera malinconica faceva la sua bella figura sulla compilation di settembre 2008 (e probabilmente su quella di qualcuno che ne ha ricevuta una in regalo in quel periodo...).
Invece oggi la voce sguaiata di Jeff Magnum, la tromba al limite dello stonato, le chitarre acustiche suonate con rabbia mi fanno da colonna sonora adatta. Così come i pezzi di disarmante "tranquillità" (traccia omonima del titolo, "the fool", "communist daughter"), che sembrano prendere le parole che hai in testa tu per descrivere quell'appiccicosa pigrizia mista a insofferenza che ti prende in un'afosa domenica d'estate.
Non so cosa sia cambiato dal 2008. O forse lo so ma non sono capace di dirlo. Fatto sta che oggi ho l'impressione che questo disco sia ingiustamente passato sotto silenzio, visto che, quando esce dallo stereo, con lui fanno capolino una serie di "déjà écouté"...
Ma i Neutral Milk Hotel vengono molto prima di quello che ricordano.
E allora c'è qualcosa che non va...


PS: Ringrazio la "cortese" persona che mi ha ostinatamente messo questo cd nell'iPod...

sabato 1 agosto 2009

the mummers - wake me up

Strano e piacevole inaugurare questo spazio con questa canzone.
Perchè è un po' fuori dal mio genere ma mi avvolge in una giornata sudata e stanca, dove ho davvero bisogno di un risveglio dopo la rugiada che ho avuto negli occhi.
La regalo a tutti quelli che vorranno seguirmi in questo progetto e a quelli che sono capitati qui per caso.
Non voglio ammorbarvi con la mia vita attraverso le musiche e le parole di altri (che fondamentalmente a nessuno frega niente di quello che mi capita) e tantomeno posso avere la presunzione di nominarmi "critica" o, peggio ancora, "esperta" di qualcosa... Voglio solo raccontare quello che mi piace e magari capita anche di dare un suggerimento impensato.
Se poi ci scappa un po' di autobiografia, mi spiace... Ma in qualche modo dovrò pur scoprire le cose.
Insomma: Posso provare a vivere anch'io?
Posso provare a scrivere anch'io?

( ... Mi manca la risposta di qualcuno che mi dica: "Certo!"... )