giovedì 29 giugno 2017

noga erez | off the radar

Non tutto si può monetizzare. E non tutto corrisponde a razionali regole temporali.
Di tutto, però, bisogna avere cura. Delle piante sotto la tempesta. Dei nostri corpi sotto sforzo. Delle nostre relazioni sotto chilometri di distanza.
Funziona così, almeno per me. Che i giorni hanno importanza. Chi i silenzi pure. E che le scuse avranno sì un loro valore, ma poi serve un'azione conseguente, altrimenti restano parole di dispiacere pronunciate comunque da troppo lontano.
E non c'entra niente il sole che se ne è andato. I concerti che non posso vedere o le corse nella notte che mi sarebbe piaciuto fare.
Non c'entra la solitudine, lo spazio attorno oppure i gesti eclatanti che potrebbero scuotere i mondi, ma che ho lasciato nel presente di qualcun altro.
C'entra sempre la voglia, piuttosto. E l'attenzione - siamo sempre lì.
C'entra che ci sono delle scelte da fare e degli sguardi precisi sulle cose di ogni giorno. C'entrano pure i soliti eserciti armati fino ai denti, che poi ti fanno partire sempre da sola contro il nemico.
Oggi sto ferma anch'io, allora.
Ho deciso così. Me ne sto qui.
Insieme a tutte le cose di noi di cui non ho scritto.
Perché non siamo riusciti a viverle.