lunedì 21 luglio 2014

emma ruth rundle | some heavy ocean

È veramente possibile sentire l'assenza di una cosa che non è stata mai? Ce la si fa davvero a proteggersi in questo modo oppure riesce solo a te e quando arriveranno le lacrime mi scioglierò al sole, io, che sono fatta di musica e zucchero?
Ho messo in campo le mie strategie più collaudate quindi non può che esserci una sconfitta splendente. E - ancora per un po' - gli echi possenti della battaglia che sempre risuona nel mio petto.
Sinceramente? Potevi giocartela meglio pure tu. E invece siamo sempre qui a scivolare dalla porta di servizio. Silenziosi, come felini ammaestrati. Ben attenti a non sporcare questa assenza di suono che è di panna montata.
Quello a cui ho creduto, era tutto nella mia testa. E nelle mie labbra. Poi in generale c'è sempre troppa vita oltre i finestrini dei treni e ci sono troppe parole che come pacchi dono vengono recapitate ai destinatari sbagliati.
Ma questa volta no. Ti guardo da lontano, immobile come te.
Ad aspettare la mancanza del nulla.

quando finalmente ti svegli e ti accorgi che non è un sogno. Solo una cosa rimane da fare: sedersi e scoppiare a piangere. Perché tutto quello che ti sta succedendo attorno, in fondo, lo hai voluto soltanto tu.

mercoledì 16 luglio 2014

nicolò carnesi | ho una galassia nell'armadio

La mia coperta di questa notte è fatta di tristezza e di serenità.
Non so come sia possibile ma mi ci accoccolo dentro e dormo - incredibilmente dormo. Abitudine dimenticata di un sonno protettore. Ricarica talmente necessaria che poi, quando riapro gli occhi, ad aspettarmi c'è solo un grande attimo di completo smarrimento. Un presente di passaggio in cui il sonno ci prova ancora a proteggermi e tu, per quel momento lì, nella mia vita non ci sei.
Ma è tutto troppo veloce per dirti come potrebbe essere. O forse non ci voglio neanche pensare perché tecnicamente - ora - sarebbe come ragionare sulle lucciole in inverno. Sarebbe vivere nel futuro, come fai tu, mentre io indosso tagli e lividi dai colori cangianti pur di stare attaccata qui. A questo nostro tempo di durata variabile che per una volta mi sembra quasi più facile arrendercisi, piuttosto che opporre tutta la resistenza di cui siamo capaci.
Io non lo so se le persone sono fatte per andarci da qualche parte o solo per assaporare forte tutta la strada fatta insieme. So però che non ho voglia che mi manchi prima che tu te ne vada davvero. So anche che sì, probabilmente ci starò male, ma almeno sarà per qualcosa che è stato.
Per quanto mi riguarda, quindi, non importa se domani ci vediamo oppure no. L'importante è che ci frughiamo negli occhi adesso ora e anche in questo istante.
Io. Voglio arrivare a sentirci.

c'è da qualche parte un universo dove non si muore mai | e non lo troveremo sai, ma ci resta il viaggio | ci restano i sogni, la fame, la sete | la voglia di qualcosa di diverso

lunedì 14 luglio 2014

le luci della centrale elettrica | arena teatro sociale como | 12.07.2014

Non credi che i nostri corpi siano stati lontani abbastanza a lungo?
Non so te, ma e me lo dicono le farfalle che mi addomestichi nella pancia: le sento sbattere forte le ali per tornare da te, che le hai generate. Lo urla il ripetersi perfetto delle stesse situazioni. Storie che mi travolgono e poi mi buttano fuori per la mia assoluta incapacità di trovare una morale - pure questa volta.
Mentre ero qui ad aspettarti, mi hanno portato via un concerto. Allora io questa volta ho indossato gli stessi abiti e funziona, sai? Hanno fermato la pioggia ma non il freddo che mi augurano di avere.
Mentre ero qui ad aspettare ho capito di non avere paura. Perché baciare qualcuno per la prima volta è sempre una specie di miracolo e bisogna goderselo fino in fondo. Perché le cose cambiano e se l'orchestrina elettrica arriva in città, allora anche tu puoi tornare e non mi resta che stare a vedere l'effetto che fa.
Non so bene cosa farmene dei tuoi puri silenzi e delle tue impeccabili spiegazioni. Di questo non riuscire ad appoggiarsi - mai, neanche per un attimo più lungo di questa notte. E di una luna grandissima che tanto, io, sono riuscita a perdermi lo stesso.
Ma se potessi avere una risposta - ora - sarebbe questa.
Chissà cosa succede al mondo, quando ti concedi di sorridere.