domenica 29 dicembre 2013

rodriguez | searching for a sugar man

Ho questa tendenza a lasciar passare il tempo. Ed a pretendere che anche gli altri si perdano via tra insicurezze e possibilità da preservare non facendole avverare mai.
Ho questa fede spesso ingenua nel potere terapeutico di un pezzo. Nelle cose che dovrebbero avvenire senza difficoltà. E nella possibilità di alterare per sempre i nostri rapporti, quando mi abbracci perché mi trovi per caso vicino a te.
Ma nelle illusioni che ho in testa non sono io che ti parlo - io non l'ho fatto mai - quindi non sei neanche tu e non siamo neanche noi come siamo davvero. Poi nella realtà delle cose tutto è troppo sfuggente e l'estetica del viaggio ha riempito il mondo di valigie da lasciarci in custodia neanche facessimo parte dell'arredamento urbano di questa stazione.
Hanno tolto i pannelli e un po' ho sorriso. Hanno provato a toglierci la nostra ora d'aria ma noi l'abbiamo trasformata in una giornata di bora. Hanno fatto in modo che stessimo sempre lontani e va bene così, forse non avremmo dovuto incontrarci mai. Nonostante io ti abbia cercato.
Ora fai quello che vuoi. Divertiti. Scappa. E forse un giorno capirai.
Che anche se fai finta di niente. Che anche se non te ne accorgi.
Non si possono sottovalutare le conseguenze dell'amore.

giovedì 12 dicembre 2013

lorde | pure heroine

Avrei dovuto capire tutto quando mi hai mandato quel messaggio per sbaglio. Reagire diversamente, arrabbiarmi davvero invece di limitarmi come sempre a mostrare il mio dolore, piangendo. Un po' come quando quel mattino sono arrivata, tu mi hai fatto la solita domanda e io non ho potuto fare a meno di far colare tutto il mio animo dagli occhi. Rovesciando insieme alle lacrime salate anche il rapporto che c'era tra me e te.
Adesso tutte le mattine mi sveglio da me stessa, e insieme alle mutande pulite infilo maglie di incertezza e pantaloni di inquietudine che mi fanno correre - correre - con l'unico risultato di non muovermi mai.
Non ho più voglia di giocare con le risposte. Non spetta più a me.
Siamo sempre sull'orlo. E questa è la volta buona che una delle due cose deve per forza succedere. O saltiamo avanti e diventiamo giganti. Oppure precipitiamo per sempre.

martedì 3 dicembre 2013

le voci di dentro | regia di toni servillo | cinema teatro di chiasso | 01.12.2013

 La sua presenza è ancora una lieve pressione sulla pelle della mano. Averlo davanti come se fosse normalità. Sorridergli. Sorridersi.
E portare questa luce tra le labbra contro i risvegli gelidi, gli eventi falliti e le assunzioni di responsabilità delle proprie parole.
C'è qualche centimetro di aria sotto le suole delle scarpe. Lì dove si è appiccicato il pensiero di me su di me che oggi respira - respira - perché qui è tutto business class. Non facciamo in tempo a chiedere. Gli specchi sono acquari profondissimi da cui ci guardano versioni di noi capaci di tutto. E ci scagliamo addosso le emozioni per riaverle indietro ancora più forti. Sopraffatti dal fascino che fa toccare un mito.
Roma potrebbe bruciare là fuori e saremmo comunque tutti salvi.
Senza fatica, daremmo vita a giorni fantastici sulle ceneri del buio. Ed il senso di tutto questo sarebbe solo una grande bellezza.
Quello che ci serve è stare insieme per un giorno e rischiare di essere felici.
Prima che crolli il mondo.
Non si può neanche fare un sogno?