mercoledì 27 agosto 2014

lucius | wildewoman

Intendo tu ed io insieme ancora. Capisci?
Intendo questo treno che corre, il mare, i sorrisi senza sensi e le camminate contro il sole che è come una sfida dichiarata all'estate. Insieme, appunto.
Per festeggiare con i vini migliori che sono andata in giro a trovare. Per seminare smarrimenti e dedicarsi i fiori che continuano implacabili a non vederci. A non sentirci nelle sere in cui mi sdraio con me intorno e a fianco e non dico una parola. Solo sparisco con te.
Baciami come se mi scrivessi forte. E scattami una foto che oggi non so che fare a parte stare qui. Svuotata di tutte le scuse e di tutte le richieste che avevo raccolto. Frugando attentamente tra perplessità, amarezza, un pizzico di ruggine e tutta la curiosità per quello che sarebbe stato.
Ma i preparativi aprono la strada alla catastrofe e io ho questa vetta regalata alla festeggiata che mi tengo forte.
È difficile a qualsiasi età diventare adulti.

sabato 9 agosto 2014

il buio | rock and rodes | 08.08.2014

Che delusione sei stato. No davvero, che delusione.
Rispetto a te sento solo questo vuoto formato tridimensionale che non mi sembra neanche importante trovare altro da dire. Anzi, ti ho già dato troppe parole troppi pensieri troppi minuti a fondo perduto. Basta così, ok?
Per come sono venuta a saperlo, mi prendo la colpa. Ma per tutto il resto, sentimi bene: no. Perché dimmi quando, guardandomi, hai pensato che potevi fare così. Quando hai deciso che potevi fregarmi, insomma. Mentre io scrivevo i miei piccoli quadri viventi e tu neanche ti premuravi di averne cura.
Darti un nome stupido e pedinare assurdità. Che idiozia.
Ogni volta che torno qui ascolto le risposte delle ombre stratificate di me incastrate nei muri. È come chiamarmi da un altro tempo. È fare una cosa per la prima volta. È uscire comunque anche se in giro non c'è nessuno, neppure io.
Il bosco mi ha abbracciata troppo forte, ecco perché ho tutti questi graffi. I capelli così puliti e le tasche pesanti delle tre domande per te che ho dovuto rimetterci dentro.
Se non può succedere nulla che non sia stato sognato, mi chiedo come mai i finali si dissolvano sempre nella realtà.
Non ascolto neanche troppo bene.
Ma aspetto. Perché qualcuno mi ha detto che tutto poi finisce.

mercoledì 6 agosto 2014

the raveonettes | pretty in black

Ci sarebbe da capire quale senso ha per me tutto questo. Riascoltare un cd come un ricordo, sì. Oppure averti accanto quando mi pulsa la testa. Che sono scivolata ancora - e lo so - e non è solo questione di botte e lividi. Ma di me e di te in caduta programmata. L'amore solido che si schianta in una notte.
Non ho intenzione di parlarne ancora e lo sai che c'è? C'è che nel mondo esiste una vita per cui sono una complicazione. Quale orrore. Ho pure provato a cercare dei sinonimi, per vedere se si salvava qualcosa. Se poteva suonare un poco meglio con un'altra parola. Ma proprio no.
Sono il tuo problema l'inconveniente l'intralcio. Sono l'ostacolo, l'imprevisto che ti tocca le paure e ti impedisce di essere tranquillo. Come vorresti tu.
Pensa che io sarei stata più per la ricchezza. Per il tempo passato assieme e per una qualche forma di appartenenza. Per la condivisione, ecco. Invece mi investi di rabbia e di assenza, quasi dovessi farmela pagare. Quasi fossi tornata indietro di due anni e dovessi di nuovo farmi carico di quello che io mi limito a provocare semplicemente con il mio stare.
Mi bastano cinque numeri per sapere chi sei. Non è la prima volta e come le altre volte non ce ne sarà bisogno.
Tra questi dischi volanti.
Sono solo un po' triste.

sabato 2 agosto 2014

samaris | 31.07.2014 | longlake festival lugano

Questa è la volta che siamo insieme ad un concerto e io non sono venuta a sentirti. Quella in cui ti occupi di me e io ho questa cosa perfetta tra le mani e dovrei mangiarla. Pane e parole che è quello che il mondo mi ha dato per digerirti.
Dirti tutto negli effetti dei discorsi collaterali.
Farti colare come un sollievo.
Ed essere così leggera.
Mentre ti perdo.