martedì 24 gennaio 2012

mogwai | fuzz club 21.01.12 | atene

Ho pensato che vorrei delle rughe che mi facciano splendere sempre. Come quelle delle vecchie signore che ogni tanto si ha la fortuna di incontrare per strada. Che si vede da come luccicano gli occhi che loro la loro vita la stanno ancora vivendo per davvero.
Come quel sorriso mal nascosto che cambia il volto di mio padre mentre mi avvicino. Quando è lì che mi aspetta ed è passata una vita, tre mesi o anche solo due giorni. Ma lui non me lo dirà mai che gli sono mancata.
Poi ho anche pensato che quelle linee non me le regala mica nessuno e tocca a me disegnarmele. Per arrivare a dondolare leggera sulla musica più intensa. Per non continuare a sprecare energie lavandomi via il trucco con gli occhi. E che posso tracciarle solo con quelle piccole cose lì. Che altro non sono se non l'attenzione degli sguardi che oggi sono tutti concentrati su di me. Contro il tempo la lontananza e l'aria chiusa che mi portano fuori a respirare. Fissati addosso o fissati su uno schermo. Ma in ogni caso impressi sulla pelle.
Ho pensato che è come un campo di battaglia. Che attorno a me cadono tutti e io rimango in piedi nonostante il parere delle gambe. Come è già stato, in fondo. Perché serve sempre un valido motivo per stare in piedi. Ed il motivo è tutto quello che ho.
Ed è come qualcuno che ti prenda e ti dica.
Che non è vero che sei perso.
Sei solamente qui.