giovedì 29 agosto 2013

satellites | 02

Io sono satellite.
Piccolo incessante mondo privato che gira attorno.
Sono archivio interminabile di presenti rimossi. Gioco con maree fuori dal mio controllo e - come luna - non posso riscaldarti: solo donarti la mia luce bianca per illuminarti l'ego, questo sì.
Io sono pallida.
Perché in quell'isola mi sono ammalata di meraviglia. E su quei monti ho lasciato il fiato le gambe e l'ora più serena del mio giorno di festa.
Il tuo ruolo invece è nuvola passeggera a cui aggrappo la mia fantasia. Non te lo sei neanche scelto ma a volte serve una prova così - vagamente solida - per credere in qualcosa.
Devo solo impegnarmi. Eccessivo impossibile crudo, senza altri tempi verbali.
Fino alla prossima eclisse.

lunedì 12 agosto 2013

prom 38 | beethoven's ninth symphony | royal albert hall london | 11.08.2013

Sei tu che rendi tutto possibile. Perché io questo non l'avrei mai creduto.
Di stare a teatro, forse. O forse nella migliore scampagnata che possa immaginare. Coperta, panino, gonna corta, sconosciuti da conoscere o da inventare. Poi come sole questa musica che mi sale l'animo agli occhi - la bellezza semplice del nostro stare insieme - prima di qualsiasi altra cosa possa arrivare dal cervello.
Prima.
E poi tutti giù per terra.
Sei tu che rendi tutto possibile. E provi a salvarmi dal disfattismo congenito e dalle mie canzoni troppo tristi. Dal pulito ossessivo e dai messaggi inaspettati che forse è meglio che non ricompari mai, perché poi mi disordini le vacanze e io quest'anno ho già deluso abbastanza profeti. Non voglio farlo anche con te.
Ci buttiamo nei tubi perché siamo topi in fuga. Dai fantasmi che ci tengono occupato il letto o da quelli che girano imprevedibili per le vie del centro. Lasciamoli indietro e - se proprio ci deve essere un vincitore - che almeno sia la verità.
Perché io qui c'ho vissuto ma l'ho capito solo ora cosa significa.
Poi forse hai ragione tu: un giorno capiterà e sarà gioia e luce come questo istante.
Così, come sai tu. Trasformami in un personaggio.

giovedì 8 agosto 2013

criminal jokers | filagosto festival | 03.08.2013

Sei così irritante che a tratti mi affascini.
Sei così bello quando mi appoggi gli occhi addosso che tutti mi raccontano il tuo sguardo.
Ma io ho.
Io ho questo mantello sulle spalle che mi rende trasparente - e una vaga tendenza alle illusioni.
Mentre tu sei.
Tu sei rivestito di una patina indecifrabile che potresti avere mille intenzioni e poi non averne neanche una. Forse è solo il sole che ti abbaglia le pupille.
Non sento il suono dei miei passi mentre sfilo per le vie del centro. Allora potrei essere ovunque, da tutt'altra parte e forse anche qui. Ecco come mi sento quando mi compari davanti.
Mangio veloce e corro sotto al palco. Poi corro dietro ad un treno un pesce un bottone un aereo un pensiero e sempre dietro a te. Che fregatura.
E' cambiato l'anno ma è notte piena e io sono su questo stesso vialetto. In direzione contraria ed ascendente verso una casa che può salvarti la nuova vita.
Dodici mesi, troppe cose nella testa e nell'agenda di agosto.
Celebriamo l'estate perché al suo interno compio due anni in più ma poi tutto torna sempre lì.
E per regalo, per una volta, chiedo solo di scordarmi di me.

tu sei diverso dagli altri | il tuo coraggio è letale
in un secondo tu parti | e arrivi a farti del male