lunedì 31 gennaio 2011

verdena - wow

Le strade sono piene di persone così splendidamente fuori luogo che se solo ne fossi capace ci sarebbe da scriverne per ognuna un libro intero.
Personaggi inconsapevoli di mille storie possibili, te li trovi davanti come apparizioni fugaci. Come attori capitati nella scenografia sbagliata in un teatro gremito. Che chissà perché nessuno si chiede mai se non sia invece capitato l'esatto contrario e siano loro quelli che sono venuti a vedere questa sera.
Sto parlando del ragazzo che in una mattina di inverno cammina veloce di fianco alla statale con solo la camicia svolazzante e un vecchio zaino a fargli da peso sulle spalle. Per non volare via nella sua leggera fretta.
E sto parlando anche della signora impellicciata che aspetta orgogliosa nel traffico dei pendolari. Centinaia di estranei al minuto che la sfiorano e la ignorano. Fino a quando non arriverà un volto conosciuto a portarla via. E quella faccia lì cambierà completamente la percezione del suo mondo.
Ci serve la fantasia di creare storie inverosimili per andare avanti. E anche l'attenzione per cucire addosso agli altri un senso che per economia riconduciamo sempre al nostro. E la pazienza di ascoltarlo e riascoltarlo, fino ad arrivare a sentire tutta la realtà della finzione. Che è ben altra cosa dalla falsità in cui qui tutti vorrebbero tenerci.
Per questo mi piace viaggiare nei racconti brevi che danno vita a questa doppia collezione che non è altro che un percorso solo. E - ti dirò - neanche troppo lungo.
Perché in ogni episodio c'è tutto il tempo preso per capire e restituire quella cosa lì. Anche quando le parole non le ascolti più perché lo stavi facendo ma poi ti ritrovi a seguire solo la musica. Un modo per scoprire che stanno dicendo esattamente la stessa situazione. La stessa emozione. E insieme - come dici tu - lo fanno semplicemente al meglio.
Questo cd è la sola cosa che mi hai visto pagare di tutte quelle che ti dico di dover acquistare. E forse non è vero che la musica orginale suona meglio. Ma io ci credo. Per questo serve un modo degno per accoglierla, in tutti i significati che può avere questa frase.
E sicuramente non mi protegge i piedi dalla pioggia e lo stomaco dai morsi della fame. Ma poi è un po' come quando sto con te che non me ne accorgo neanche e sono così stanca che ballerei.
Che un po' è come quando mi hai regalato quei due biglietti e non so se ero più contenta del concerto in sé o del fatto che mancava ancora un mese e mezzo prima di andarci.
Per tutti i nostri personali sorrisi in spiaggia.
Sei senza limiti, se sai di vincere
Se sai di vincere...