domenica 28 dicembre 2014

gabriele salvatores | il ragazzo invisibile

Come hai rovinato tutto tu. Insomma: penso che ce l'avrebbero fatta in pochi. Per quanto brucia il fuoco e per quanto sono impermeabili i nostri Natali. Basta impegnarsi - nel bene e nel male - e tutto può riuscire.
Anche questa giornata che è di quelle in cui ci possono capitare dentro le cose meno prevedibili. Arrivare alla cima, quando non era nei programmi delle gambe né tantomeno delle braccia. E poi finire al cinema io e te - soli - per prendermi tutta la tua presenza di fianco.
Sei. Come i gatti indecisi sulla soglia che poi quasi ci abbandonano una mattina di dicembre. Sono. Come la forza di rompere qualcosa e il timore di non risponderti mai più.
Ho preso un biglietto per la città aperta. Il tuo alibi preferito e i miei occhi esattamente come lei. Lì dove ci sono gli incendi e dove si cambia per scontrarsi col presente.
Non so neanche cosa sia stato. Ma è stato del mio tempo.
Che spreco.

venerdì 19 dicembre 2014

have the moskovik | une simple théorie des glaces en terrasse

Io potrei amarti.
Ma non ci riesco.
Potrei abbracciarti forte e dirti che va tutto bene nonostante questo dolore lancinante. Ma non riesco a fare neppure questo.
Sei sorgente di lacrime e medicine. Sei alla finestra e vedi passare furgoncini rossi dai contorni fluttuanti. Perché lo hai capito che non sei forte. Ma poi lo sei sempre abbastanza per fare tutto questo. E sarà così - anche se adesso hai troppo terrore negli occhi appannati e non mi senti nemmeno. Sarà che questi giorni passeranno per il semplice fatto che dovrai farcela. Sarà che ci abbiamo creduto ancora per una volta e ancora per una volta abbiamo fatto male. Mi hai fatto male.
Forse mi sono sbagliata: le risposte non devi darle a me, ma solo a te stesso.
Forse sei semplicemente una persona molto peggiore di quello che potresti essere.
Forse ho semplicemente cambiato idea.
Ma io mi fermo e aspetto.
Aspetto che te ne vai.
E aspetto che poi da qui.
Sarà.

giovedì 4 dicembre 2014

the decemberists | what a terrible world, what a beautiful world

Tu dovresti essere qui. Punto.
Non è neanche questione di aspettative. No. Solo di presenza - tu e le tue dieci dita sopra il mio corpo.
Perché ci sono dei momenti in cui io sono al primo posto. Tutto qui. Non penso neanche di dover fornire spiegazioni su questo. Non penso neanche siano manie di protagonismo - io, poi? Solo di capire che cosa vogliamo noi da quella roba strana che ci porta a cercarci ancora adesso. Ecco. Tu, non lo so. Ma per me è solo questo: esserci. E mi sembra di avertelo già detto.
Tornerò con degli occhi nuovi, e mi chiedo se abbia senso usarli per guardare te. Tu in fondo non lo stai facendo. Per te, sono aria che ti si muove intorno quando ne hai voglia. Mi dici che senso hanno le metamorfosi sui miei polsi che mi porti in dono?
Accanto a me non ci sei. Farò lo stesso con te. Non vederti.
E se anche la musica è invisibile, l'invisibilità non deve essere per forza così brutta.