martedì 20 marzo 2012

zen circus | bloom mezzago | 16.03.12

Post in ritardo del 17.03.12 - regionale veloce Milano - Bologna

Prima di partire ho preso un sassolino dal giardino. Lo stesso che mancano solo le rose ed è l'incanto di un anno fa.
Un anno. Fa.
L'ho preso perché volevo vederla la consistenza fisica del peso che ho adagiato sul cuore. L'ho preso perché poi magari capita che lo butti via, se giunge il momento buono.
Oppure capita che te lo dimentichi nella tasca. Così che un giorno torna a chiedere il conto, ingrassato dal continuo nutrirsi di briciole e monetine che si perdono dei ripostigli più strani dei vestiti.
Ora lo avvolgo e lo proteggo nella nebbia di una lunga notte di corto sonno. Perché oggi si viaggia ma ieri il circo zen sbarcava non troppo lontano da qui. E non ci si lascia sfuggire l'antidoto perfetto - anche se ad azione limitata. Lo scacciapensieri formato live.
Quindi si torna a godersi il semplice stare lì. Ed il sentirsi ogni secondo più leggeri. Si fanno uscire parole troppe volte cantate e si muove il corpo senza farci troppo caso.
Lo sguardo fisso a loro tre. Sfacciati a ruota libera. Come se il risentimento giustificato permettesse di crogiolarcisi dentro e sentirsene orgogliosi. Che a ben pensarci ha un che di affascinante. Ma che poco consola.
Sono qui che corro contro il sole mentre - non decido io per te - tu cerchi ripari per i giorni di pioggia.
In tutto questo c'è qualcosa che mi sfugge. Ma corro contro il sole.
In tutto questo c'è qualcosa che è come un'ombra che si distende.
Ma corro contro il sole.
Con gli occhi aperti.
Perché si può diventare ciechi anche per troppa luce.